ChatGPT ci rende più SCEMI? Uno studio dell'MIT e Marshall McLuhan
Un recente studio dell'MIT lo conferma: l'uso di intelligenza artificiale riduce il pensiero critico, ci rende meno elastici e mina le nostre capacità cognitive. Proviamo a capire cosa significa!
Il Post di oggi è tratto dalla puntata del Podcast di Daily Cogito del 04 luglio 2025.
Insomma, è l’intelligenza artificiale a star diventando più intelligente di noi, oppure siamo noi a star diventando più stupidi di lei, magari anche grazie a lei?
C’è un recente studio dell’M.I.T. che afferma una cosa che tutti quanti sappiamo da sempre ma pochi hanno il coraggio di ammettere apertamente; e allora noi lo ammettiamo: gli scemi siamo noi.
Il vaso di Pandora dell’AI è stato aperto signore e signori: ora non si torna più indietro e ne parliamo, come sempre, sul Substack di Daily Cogito!
I Punti Chiave del Post di oggi:
1. La minaccia di un impoverimento cognitivo
Un recente studio dell’MIT mostra che l’uso eccessivo di LLM come Chat-GPT provoca abbassamento delle capacità critiche, linguistiche e cognitive.
Gli utenti diventano meno capaci di pensare, ricordare e citare autonomamente le proprie idee.
2. La distrazione di massa e l’effetto echo chamber
La facilitazione e la velocità di risposta degli strumenti digitali alimentano una cultura di superficialità e di immersione nella bolla delle risposte predeterminate.
Si crea un circolo vizioso in cui l’utilizzatore riceve solo ciò che si aspetta, senza stimolare il dubbio o il pensiero critico.
3. La natura non neutra dell’intelligenza artificiale
Chat-GPT e altri strumenti sono dipendenti dalle finalità intrinseche di chi li progetta: non facilitare, velocizzare, ottimizzare ma anche evidentemente controllare e predeterminare le risposte che cerchiamo.
Sono strumenti che, di fatto, riducono la nostra capacità di analisi profonda, irrigidendo il nostro modo di pensare.
4. La minaccia della perdita di autonomia mentale
L’uso inconsapevole riduce la nostra capacità di pensare con pensiero critico, di dubitare, di essere creativi.
La sfida è evitare che algoritmi, facilitazioni e narrazioni di massa rendano la nostra mente più idiota e più facilmente manipolabile.
6. “Il medium è il messaggio”
Marshall McLuhan è stato un teorico dei media noto per aver coniato la famosa frase “Il medium è il messaggio”.
Ciò significa che lo strumento attraverso cui comunichiamo non è neutro: esso modifica la nostra percezione della realtà, le relazioni sociali e le modalità di pensiero.
McLuhan sottolinea che ogni mezzo influisce profondamente sull’esperienza umana, e che il modo in cui riceviamo le informazioni plasma la nostra cultura e il nostro comportamento: il vaso di Pandora è stato ormai aperto.
IL DAILY COGITO DI OGGI:
Il mondo delle intelligenze artificiali è stato scosso da questo studio dell’M.I.T. che riguarda la comparazione tra il funzionamento di cervelli naturali e di cervelli sotto l’influenza di Chat-GPT, come se fosse una sostanza - e in effetti ormai lo è.
L’articolo, che trovate qui, si intitola “Chat-GPT Maybe Eroding Critical Thinking Skills”, quindi Chat-GPT potrebbe star erodendo le tue capacità di pensiero critico.
I cervelli sotto l’influenza di Chat-GPT rallentano dal punto di vista cognitivo, mnemonico, relazionale e linguistico; non solo: sono meno stimolati, meno soddisfatti del lavoro fatto, meno capaci, meno presenti e anche con maggiore difficoltà nella citazione di lavori che hanno essi stessi compiuto - che è una cosa abbastanza sconvolgente!
La domanda a cui lo studio non può rispondere, però, è la seguente, ed è quella che mi interesserebbe analizzare oggi: questo effetto di istupidimento è inevitabile oppure è dovuto a un uso sbagliato di Chat-GPT?
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